La Banda racconta una storia lunga cent’anni

Nel lontano 1922 un gruppo di amici compaesani, accomunati dalla passione per la musica, propose al Sig. Giuseppe Maiero di fondare una banda musicale a Pradamano. Nell’autunno stesso, il Sig. Maiero istituì un corso di teoria musicale affinché i giovani che vi aderivano potessero apprendere le prime nozioni musicali. Dopo soli tre mesi di lezioni teoriche, si provvide all’acquisto di 40 nuovi strumenti, che vennero pagati in piccole rate da ogni componente.

Il 1 marzo 1923 si costituì la Filarmonica di Pradamano come da statuto stilato e sottoscritto dal Presidente Sig. Maiero Giuseppe.

La direzione della banda veniva affidata al valente Maestro Lirussi e la Filarmonica si esibì per la prima volta l’8 aprile 1923 in occasione della Festa dell’Annunziata di Pradamano.

Purtroppo, con le vicende belliche della seconda guerra mondiale, il gruppo si sciolse e l’attività musicale riprese solo nel 1967 quando, grazie al cav. Bruno Sincerotto ed al maestro Antonio Marti, venne rifondato l’attuale Corpo Bandistico Santa Cecilia di Pradamano.

Dalla rifondazione ad oggi si sono succeduti, dopo Antonio Marti, numerosi maestri e, nei periodi di transizione tra un maestro e il suo successore, l’ensemble strumentale ha potuto contare sul prezioso aiuto di vice-maestri quali Antonio Maiero, nei primi anni della rifondazione, e successivamente di Giuseppe Maiero (Beput), figlio di Antonio.

Gino Comisso, tra i più affermati musicisti di jazz in Italia, diresse la banda dal 1972 al 1981. Sotto la sua direzione, alla fine degli anni settanta, la banda è intervenuta più volte sui luoghi del terremoto, al padiglione Udine Esposizioni in occasione della Fiera della Casa Moderna ed all’interno dello stadio Friuli, da poco inaugurato, ad allietare l’attesa delle prime partite dell’Udinese, neopromossa in serie “A”. I concerti spaziavano dal genere classico-sinfonico al repertorio swing, tipico delle brass band americane, le orchestre ad ottoni in stile jazz, chiamate anche big bands. Come Antonio Marti, anche Comisso è stato autore di alcune marce e brani musicali tuttora in repertorio.

Dal 1982 al 1985 gli è succeduto Francesco Di Bernardo, con cui la banda si è esibita, nel 1983, sui luoghi del disastro del Vajont, nel corso di un concerto particolarmente toccante. Nel 1985 c’è stato il ritorno del maestro Antonio Marti, che ha portato il suo ricchissimo contributo di esperienza, quale veterano della musica tradizionale, più squisitamente bandistica. Nel 1988 il maestro Flaviano Martinello ha introdotto un nuovo genere musicale, fatto di composizioni “medley” di forte presa popolare, con particolare riferimento alle colonne sonore, immortali musiche per il cinema ed il teatro scritte, tra gli altri, da Leonard Bernstein ed Ennio Morricone. Gli è succeduto, dopo una breve pausa, il maestro Lucca Volveno, già insegnante nei corsi di avviamento alla musica, che ha letteralmente traghettato la banda attraverso tutti gli anni ‘90 sino all’alba del terzo millennio.

Sotto la sua direzione il corpo bandistico Santa Cecilia di Pradamano si è arricchito della presenza di molti strumentisti provenienti dalla banda giovanile di Pavia di Udine, ampliando l’organico in modo significativo e dando valore aggiunto a tutto l’insieme.

In questo periodo sono sorte, in seno alla banda, formazioni minori come la Easy band, intrisa di sonorità elettriche ed il quintetto di ottoni, orientato alla musica classica e barocca in particolare.

Nel 2003 Erica Paravan, già titolare dell’attività didattica, ha assunto la direzione della “prima squadra”, curando in modo approfondito le potenzialità armoniche delle singole sezioni, senza ricorrere ad interventi solistici e promuovendo la musica al ruolo di fattore coagulante delle relazioni sociali. In questo periodo la banda ha recuperato numerosi “vecchi” strumentisti, che avevano già prestato servizio durante gli anni giovanili. La scuola di musica si è aperta anche a strumenti non strettamente bandistici, al fine di offrire un più ampio orizzonte formativo, in sintonia con le esigenze più emergenti dalle nuove generazioni.

Tra le trasferte più significative vanno ricordate le partecipazioni al Carneval Mujesan negli anni 80 ed i numerosi scambi di esperienze artistico-culturali in Germania negli anni 90; non si contano le partecipazioni al festival di Straubing, in Baviera, in occasione della più importante festa della birra, dopo quella di Monaco. Allo stesso periodo risale la partecipazione alla Festa della Polenta presso la comunità italiana di Mulhouse in Francia. Di epoca più recente è il gemellaggio con la stazione termale di Bad Bleiberg in Carinzia, di cui ricordiamo qui l’ultima escursione, nel giugno 2005, in terra d’Austria. Ma la banda ha partecipato anche ad innumerevoli rassegne e d incontri musicali.

Il suo impegno principale ha comunque riguardato il proprio territorio di riferimento con i servizi civili/religiosi nelle comunità di Pradamano e Lovaria, ma non solo: anche nelle vicine località di Buttrio, Manzano e Cussignacco la banda ha avuto modo di sottolineare, con la sua presenza, momenti di aggregazione sociale, eventi sportivi e feste paesane, anche contribuendo ad episodi itineranti di “coreografia musicale”.

Come detto la banda ha avuto anche un ruolo diretto nell’organizzazione e realizzazione di eventi, quali la festa della banda, una sagra estiva avente l’obiettivo di catalizzare l’attenzione dei giovani e delle famiglie attorno ad un momento di svago e sano divertimento, i concerti di Santa Cecilia e Natale ed il maggio musicale, una serie di appuntamenti ad elevato contenuto artistico, cui hanno preso parte i complessi più significativi della nostra regione e non solo. Nel 2006 la banda ha anche aderito alle iniziative di commemorazione mozartiana, promuovendo e contribuendo al concerto realizzato assieme ai componenti delle bande di Manzano e Pavia di Udine.

Accanto all’attività musicale ed ai momenti di aggregazione e coesione interna del gruppo, non sono mancate in questi oltre nove lustri le iniziative di solidarietà come gli interventi diretti al piccolo Cottolengo di Santa Maria La Longa alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Alfredo Battisti e le raccolte di fondi per adozioni a distanza.

Negli anni 70 la divisa era tinta cartazucchero-aviatore, secondo la moda dell’epoca, con un berretto azzurro in testa. Negli anni 80 scompare il berretto e rimane l’abito intero di color blu con camicia bianca e cravatta rosso bordeaux. Il rosso (nella tonalità amaranto) diventa poi, dal 1991, il colore principale del look bandistico.

Ad esso si ispirano le giacche, i giubbotti e le cravatte, che nel corso del tempo, sono andate modificandosi nei motivi a fantasia. Al rosso si è abbinato il nero dei pantaloni, in un elegante vestito “spezzato” e così il rosso ed il nero sono diventati i colori sociali del sodalizio.

Negli anni più recenti la banda ha consolidato il proprio ruolo di agenzia educativa sul territorio attraverso il potenziamento dell’attività didattica attraverso la Scuola di Musica che ha dato vita a formazioni ed ensemble musicali, anche oltre l’attività dei saggi di fine anno scolastico. La musica d’assieme è diventato un passaggio fondamentale per i musicisti in erba sotto la guida degli insegnanti di strumento ed il coordinamento di Erica Paravan. L’attenzione per la musica giovanile però non si è limitata a questo. Dopo aver ospitato in un concerto memorabile l’orchestra a fiati del Conservatorio di Udine, diretta dal maestro Grespan, la banda ha avviato un’attività di scambio e promozione delle realtà giovanili, dando vita ad un progetto di divulgazione e promozione culturale come la rassegna di bande giovanili Giovani Note dedicata alla memoria del cav. Bruno Sincerotto cui partecipano numerose compagini da tutta la regione. La rassegna, che si svolge stabilmente il 25 aprile, è diventata in pochi anni un festival di suoni e colori, che ha portato a Pradamano una ventata di freschezza ed allegria, ma soprattutto la certezza di un fiorente futuro musicale per le giovani generazioni. Un’autentica primavera artistica, verde come la speranza, nell’intento degli organizzatori, di offrire ai ragazzi continue occasioni per crescere attraverso la musica.

Nel marzo 2010 abbiamo preso parte attiva con le bande di Carlino, Madrisio e Fagagna, all’evento speciale in memoria del compianto maestro Antonio Marti, che era stato a più riprese nostro direttore, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Sotto l’attuale direzione del maestro Francesco Gioia, la Banda ha preso parte al progetto per la riedizione del Festival della Canzone Friulana, che proprio a Pradamano aveva mosso i suoi primi passi negli anni sessanta, per iniziativa del cav. Bruno Sincerotto, padre anche della nostra rifondazione. Un’esperienza che ci ha fatto conoscere musicisti, autori e cantanti nell’ottica di valorizzare un rinnovato patrimonio artistico locale. Nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, la Banda si è esibita a Tolmezzo alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, nell’ambito delle celebrazioni per il 17 marzo. In quell’anno il corpo bandistico assunse lo status di Banda d’Interesse Nazionale con riconoscimento ufficiale della Presidenza della Repubblica Italiana. Sul piano internazionale non sono mancate in questi anni, occasioni di reciproca conoscenza con la comunità gemellata di Bad Bleiberg in Austria. Altri momenti di arricchimento umano, oltre che musicale, sono stati forniti dall’interscambio con la banda di Oberrasen in Alto Adige. Ancora nel 2011 la banda si è esibita nel centro di accoglienza E. Balducci di Zugliano. Altri concerti sono stati tenuti nel 2012 a Lavariano, nel 2014 al teatro L. Garzoni di Adorgnano (progetto ANBIMA “Le bande al cinema”), nel 2015 al parco G. Rodari di Colloredo di Prato fino alla recente partecipazione nell’auditorium comunale di Precenicco, nell’ambito del progetto “Ieri, Oggi, Domani? le bande a spasso nel tempo”, sempre a cura dell’ANBIMA regionale.

Da ricordare la primavera del 2014 con la partecipazione fuori gara, ma con un lusinghiero apprezzamento della giuria, al concorso bandistico internazionale di Bertiolo e l’esibizione a Villa Manin nel corso della manifestazione Sapori Pro Loco. I concerti all’aperto sono diventati una costante di questo ultimo periodo: al tradizionale concerto di Natale nella sala parrocchiale, si è affiancato infatti un concerto nella bella stagione in piazza a Pradamano, a volte coincidente con la Festa della Repubblica, altre volte con il solstizio d’estate. In questi concerti la banda si è esibita anche accompagnando il coro Santa Cecilia di Pradamano in brani d’opera e villotte, così come ha fatto nel concerto insieme del settembre 2013, sancendo un’importante collaborazione a livello paesano.

Oltre agli appuntamenti consueti per San Giovanni e per le ricorrenze civili, la Banda ha suonato più volte a Lovaria nel segno della solidarietà presso la casa di cura Muner de Giudici e la comunità del Melograno.

Nel 2012, in occasione del 45° di rifondazione, abbiamo fatto il restyling del look, abbandonando il rosso e il nero per tornare ai toni di azzurro e di blu della divisa. Un ritorno alle origini, ma con un taglio tutto nuovo come lo spirito della Banda: sempre attento alle proprie radici, ma con lo sguardo aperto verso il futuro.

Ma com’è possibile compiere 100 anni adesso, se solo 6 anni fa ne abbiamo compiuti 50? Perché quello era l’anniversario per il mezzo secolo di rifondazione, avvenuta, come detto sopra, nell’inoltrato dopoguerra. Memorabile il concerto per il cinquantesimo che ci ha fatto ripercorrere dieci lustri di ricordi assieme…

Non solo musica, ma anche una mostra fotografica, arricchita da un’esposizione di oggetti particolarmente iconici come vecchi strumenti musicali, ci ha fatto rivivere tante emozioni condivise, perché il bello della musica è proprio questo: condividere sempre in un rapporto di sintonia e sincronia con gli altri, perché condividere ti rende più grande di quello che sei e ti restituisce più di quello che dai.

L’attività concertistica, oltre naturalmente a quella didattica, è proseguita negli anni successivi anche partecipando ai percorsi itineranti proposti dall’ANBIMA come la rassegna “di banda in banda” a Carlino e Precenicco per un gradito nel Friuli lagunare e fluviale e “Bande in Centro” che nel mese di luglio 2019 ci ha portato in piazza ‘San Giacomo’ nel cuore di Udine, ospiti della rassegna cittadina UDINESTATE. Caratteristica di una banda moderna è la versatilità di generi e stili. A volta – è il caso di dirlo – la nostra banda suona il rock, com’è successo nell’estate 2018 al parco Rubia, quando abbiamo tributato il nostro omaggio a Vasco Rossi, proprio mentre il mitico Blasco cantava dal vivo a Lignano Sabbiadoro in un ideale trait d’union musicale. Dribbliamo con disinvoltura le angustie dettate dai confini tra i generi, suonando di tutto, dal barocco al rock, avvalendoci di sonorità specifiche come quella dell’oboe e del basso elettrico. Ce n’è per tutti i gusti: nello stesso concerto convivono Bach e i Deep Purple, facciamo musica a 360°. Tutto questo mentre continuavamo ad animare solennità civili e religiose nel territorio comunale.

E poi? Caspita! Poi è arrivato il 2020, grandi progetti, attesi a Madrisio di Fagagna per un evento importante il 4 aprile e invece… lock down! Pandemia: panico, terrore, incubo, horror vacui, distacco forzato, così vicini, così lontani! Le prove si fanno da remoto, il maestro si rende disponibile per approfondimenti e tutorial, ci teniamo compagnia in modalità virtuale, ma l’attività artistica è sospesa. Tentiamo una timida ripartenza con un concerto di fine estate a Pradamano, ma è una falsa partenza. Il virus ritorna più forte e ci separa di nuovo fino alla primavera del 2021, quando sperimentiamo nuovi modi di stare insieme per esempio la domenica, inventandoci i banda-day per suonare assieme, ma anche mangiare, ridere, scherzare, chiacchierare… Prove all’aperto, accessi tracciati, siamo tutti responsabili, poi gradualmente si dissolve la paura, torniamo ad una nuova normalità.

All’inizio dell’estate suoniamo per la festa della musica, qualcosa si muove. A settembre siamo a Madrisio con tanti nuovi giovani innesti, che abbassano la media dell’età ed elevano quella della qualità. A Natale dello stesso anno torniamo in concerto a Pradamano nel segno della resilienza con un repertorio rinnovato; forse non è un caso se in quel programma c’era “Apollo 13”, inedita per noi colonna sonora di 25 anni prima che raccontava una storia di 50 anni prima, come esempio e paradigma di una resilienza indomabile, un insegnamento per tutti: mai arrendersi, neanche quando le circostanze sembrano disperate…

Il 2022 è stato contrassegnato da un’esperienza di scambio con gli amici della banda di Fagagna: un’avventura stimolante, arricchente, interessante per tutti, in cui i maestri per primi si sono messi in gioco, avvicendandosi alla guida delle rispettive compagini.

Un secondo semestre ‘normale’, durante il quale abbiamo onorato tutti i consueti e canonici appuntamenti ‘istituzionali’, ci ha traghettato in questo anno del Centenario. Tre cifre di età per ricordarci che abbiamo una storia lunga, che neanche la guerra è riuscita a chiudere con un sipario definitivo.

Ma il concerto più bello, l’evento più atteso, l’emozione più forte, la magia più intensa è sicuramente quella che deve ancora arrivare…